Encyclomedia: l'Ottocento Opera Multimedia L'Ottocento è il terzo cd della Guida alla storia della civiltà europea diretta da Umberto Eco. Unico limite dell'opera (il resto è solo elogio), sta nell'assenza di una finestra di ricerca diretta e intuitiva, un qualcosa subito lì a portata di mano da usare tipo i motori di ricerca a cui ci ha abituati Internet. L'impianto dell'Ottocento di Eco è identico a quello degli altri cd dell'opera, che verrà completata con il disco sul Cinquecento. La metafora è quella della biblioteca divisa in sei aree: musica, arti visive, scienza e tecnologia, filosofia, storia, letteratura e teatro. La biblioteca contiene più di 600 “libri” interattivi di una ventina di pagine ciascuno, tutti da leggere, dai quali si accede anche a migliaia di immagini ingrandibili a pieno schermo, quasi un’ora di animazioni, più di cento brani musicali e una quindicina di video. Dai libri, attraverso parole chiave, si accede a quasi ventimila schede, ciascuna delle quali sintetizza in poche righe un concetto, un fenomeno, un’opera o un personaggio. Le schede stesse contengono parole chiave che rimandano ad altre schede e subito sotto c’è l'indicazione dei libri e delle cronologie in qualche modo collegati, ovviamente raggiungibili con un solo clic del mouse. Nell'esplorazione del secolo scorso attraverso Encyclomedia il punto di partenza poco conta: una volta entrati in uno qualsiasi dei “libri” e attivata l’evidenziazione delle parole del testo che consentono i rimandi, comincia un viaggio che non sappiamo dove ci porterà. Entrare in un'opera come questa fa sentire liberi, dà la sensazione di stare immersi in una specie di mare infinito e fa venir voglia di non smettere di esplorare. Ecco, il paragone col mare calza bene: ci si sente liberi come subacquei, affrancati dalla gravità e in grado di muoversi in alto, in basso, a destra, a sinistra, avanti e indietro. A ogni colpo di pinna si scorgono cose meravigliose che ci attraggono nella loro direzione; e il bello è che si può avvicinarle, ingrandirle, analizzarle e metterle in memoria, mentre altri stimoli premono da ogni parte.